Comfort e accessibilità, all’interno dei progetti architettonici, al giorno d’oggi rappresentano criteri fondamentali nella valutazione della qualità di uno spazio residenziale. Una casa che garantisce comfort è in grado di mantenere condizioni ambientali ottimali in ogni stagione, ridurre le fonti di stress sensoriale (rumori, luce inadeguata, dislivelli) e offrire una fruizione fluida degli ambienti.

L’accessibilità, in senso tecnico, implica la possibilità per qualsiasi persona – a prescindere da età o capacità motoria – di utilizzare autonomamente e in sicurezza ogni zona dell’abitazione. Non si limita all’eliminazione di barriere fisiche, ma si estende alla progettazione di percorsi chiari, allargamento dei passaggi, utilizzo di materiali antiscivolo, e all’integrazione di sistemi di assistenza attiva.

L’approccio contemporaneo richiede quindi una progettazione orientata all’usabilità globale dell’edificio, con soluzioni scalabili, adattabili nel tempo, e coerenti con le normative vigenti (ad esempio, DM 236/1989 o UNI 11010 per l’accessibilità). Considerare questi aspetti già in fase di progetto, o inserirli in un intervento di ristrutturazione, significa anticipare criticità future e realizzare ambienti durevoli, efficienti e vivibili nel lungo periodo.

Comfort domestico: da dove iniziare


Il comfort abitativo è il risultato dell’equilibrio tra fattori ambientali, funzionali e percettivi. Per progettare spazi confortevoli, è fondamentale intervenire su diversi livelli, partendo dagli impianti e dalle finiture fino all’organizzazione interna degli ambienti.

Dal punto di vista termo-igrometrico, è essenziale garantire un buon isolamento dell’involucro edilizio e l’efficienza degli impianti HVAC, in modo da mantenere temperature costanti e livelli di umidità ottimali. Anche la ventilazione meccanica controllata (VMC) incide fortemente sul benessere, favorendo il ricambio d’aria senza dispersioni termiche.

L’illuminazione artificiale deve essere studiata in funzione dell’uso degli ambienti, con una particolare attenzione al comfort visivo: luce uniforme, assenza di abbagliamento, e temperatura colore coerente con le attività svolte. Allo stesso modo, l’isolamento acustico – spesso sottovalutato – rappresenta un requisito imprescindibile per la qualità dell’ambiente interno, specialmente nelle zone notte e nei contesti urbani.

Infine, va considerato anche l’aspetto ergonomico e percettivo, puntando sulla disposizione razionale degli arredi, la facilità di accesso agli spazi funzionali (cucina, bagno, lavanderia), superfici continue e sicure, e materiali gradevoli al tatto.

Rendere la casa più accessibile: soluzioni pratiche stanza per stanza


Un ambiente accessibile è progettato per essere fruibile da tutte le persone, indipendentemente da età, condizioni fisiche o temporanee limitazioni motorie. L’obiettivo non è solo quello di abbattere le barriere architettoniche evidenti, ma anche di eliminare micro-ostacoli quotidiani attraverso una progettazione attenta e multidisciplinare.

  • Ingresso e disimpegni: è consigliabile prevedere ingressi a raso o dotati di rampe con pendenza ≤ 8%, porte di larghezza ≥ 80 cm e soglie inferiori ai 2,5 cm. Gli spazi di manovra dovrebbero consentire la rotazione completa di una sedia a rotelle (≥ 150 cm di diametro libero);

  • Zona giorno: gli ambienti devono essere fluidi, privi di ostacoli a terra, e con arredi disposti per favorire il passaggio. Gli interruttori e i comandi (es. termostati, tende motorizzate) devono essere installati ad altezza accessibile (tra 90 e 120 cm da terra);

  • Cucina: è fondamentale pensare a soluzioni flessibili, come piani di lavoro regolabili in altezza, pensili motorizzati e lavelli con spazio libero sottostante. I materiali devono essere resistenti, antiscivolo e facili da pulire;

  • Bagno: il locale sanitario è uno degli spazi più critici. Per garantire l’accessibilità occorre prevedere docce a filo pavimento, maniglioni di sostegno, wc con altezza ≥ 45 cm e spazio libero laterale per affiancamento della carrozzina. È utile integrare anche rubinetteria a leva e specchi inclinabili;

  • Zona notte: oltre all’ampiezza dei passaggi, è importante curare l’accessibilità dell’armadio e la sicurezza dell’ambiente (es. luci notturne automatiche, pulsanti di emergenza a portata di mano).

In ogni ambiente, la combinazione tra accesso fisico, ergonomia degli elementi e semplicità di utilizzo contribuisce a creare una casa realmente inclusiva, capace di adattarsi nel tempo alle esigenze dei suoi abitanti.

Come intervenire in case su più livelli


Le abitazioni distribuite su più piani presentano sfide specifiche in termini di accessibilità. Le scale, in particolare, costituiscono una barriera architettonica rilevante per bambini, anziani e persone con mobilità ridotta. Intervenire su questo aspetto è fondamentale per garantire la fruibilità integrale degli spazi domestici.

Le soluzioni possono variare in base alla configurazione dell’edificio, allo spazio disponibile e al grado di intervento consentito dalla struttura. In ambienti con ingombri ridotti o vincoli architettonici, si possono adottare montascale o piattaforme elevatrici a pedana, efficaci per superare brevi dislivelli.

Per coniugare al meglio accessibilità e comfort per tutta la famiglia, è possibile valutare anche l’installazione di un ascensore domestico, affidandosi a realtà specializzate in soluzioni per la mobilità verticale.

In quest’ambito, un esempio di eccellenza è costituito dagli ascensori per interni di Vimec, pensati per essere integrati armoniosamente in ogni spazio residenziale e caratterizzati da un motore elettrico a basso impatto ambientale, con cui beneficiare anche di consumi ridotti. Oltre alla funzionalità, offrono ampie possibilità di personalizzazione estetica, per adattarsi allo stile architettonico dell’abitazione.

Dal punto di vista normativo e fiscale, l’installazione di questi impianti rientra tra gli interventi agevolabili per l’abbattimento delle barriere architettoniche, spesso con detrazioni fino al 75% o accesso a incentivi regionali. In fase progettuale è quindi importante valutare l’inserimento di soluzioni verticali non solo come strumento di accessibilità, ma come reale valorizzazione funzionale e patrimoniale dell’immobile.

Tecnologie smart che semplificano la vita domestica


L’integrazione della tecnologia negli ambienti residenziali è oggi un elemento chiave per migliorare comfort, sicurezza e accessibilità. La cosiddetta “smart home” non è più un concetto futuristico, ma un insieme di soluzioni concrete e scalabili, applicabili anche in abitazioni esistenti.

L’automazione dell’illuminazione – attraverso sensori di movimento o sistemi programmabili – permette una gestione efficiente della luce in funzione della presenza e delle condizioni ambientali. Questo contribuisce non solo al risparmio energetico, ma anche alla sicurezza di chi si muove in casa, riducendo il rischio di inciampi o ostacoli non visibili.

I termostati intelligenti e i sistemi di climatizzazione con controllo remoto consentono una regolazione precisa delle condizioni termo-igrometriche, adattandole alle abitudini degli occupanti. Le tapparelle motorizzate e le tende automatizzate facilitano il controllo dell’irraggiamento solare, migliorando il comfort visivo e il risparmio energetico.

Dal punto di vista dell’accessibilità, l’introduzione di assistenti vocali, videocitofoni intelligenti e app di controllo centralizzato rende possibile gestire numerosi dispositivi anche in presenza di disabilità motorie o sensoriali. Inoltre, la domotica può essere integrata con sistemi di allarme, monitoraggio ambientale e scenari preimpostati, migliorando la sicurezza e l’autonomia degli abitanti.

La scelta e l’implementazione di tecnologie smart devono sempre essere valutate in relazione alle caratteristiche dell’immobile e alle reali esigenze funzionali, evitando soluzioni sovradimensionate o di difficile gestione. Un progetto ben calibrato consente di ottenere ambienti altamente personalizzati, reattivi e adattivi nel tempo.