Poche zone della Sicilia racchiudono tanta varietà come la provincia di Trapani: saline che brillano al tramonto, borghi di pietra sospesi tra cielo e mare, riserve naturali ancora selvagge e isole dove il tempo rallenta. In tre giorni si può scoprire tutto questo senza correre, seguendo un ritmo tranquillo tra costa ed entroterra.
Questa guida ti accompagna in un itinerario di 3 giorni, pensato per chi viaggia in autonomia e vuole unire mare, cultura e natura.
Orari e servizi possono variare: verifica sempre i siti ufficiali prima della visita.
Giorno 1 – Trapani e le saline: tra mare e tramonti
Inizia dal centro storico di Trapani, dove le stradine barocche conducono al mare. Lungo le mura di Tramontana, il vento e l’odore di salsedine sono costanti compagni di viaggio. All’estremità occidentale, la Torre di Ligny ospita un piccolo museo che racconta la storia del territorio e del suo legame con il mare, con una vista spettacolare sul Mediterraneo.
Quando il meteo è favorevole, prendi la funivia Trapani–Erice: in pochi minuti si sale dal mare al borgo medievale arroccato a 750 metri. Dall’alto, il panorama abbraccia le Egadi e la costa fino a Marsala. In caso di vento forte il servizio viene sospeso, quindi controlla sempre gli orari aggiornati. Passeggiare tra i vicoli lastricati di Erice, gustando una genovese di mandorla, è già un viaggio nel tempo.
Nel pomeriggio scendi verso le Saline di Trapani e Paceco, area protetta gestita dal WWF. Tra mulini e specchi d’acqua, i colori cambiano a ogni ora; al tramonto tutto si tinge di rosa e oro. Una sosta al Museo del Sale di Nubia spiega come da secoli si raccolga il sale con metodi tradizionali. Se hai tempo, prosegui fino alle Saline Ettore e Infersa, dove si può visitare un mulino ancora funzionante.
Giorno 2 – Erice e la costa fino a San Vito Lo Capo
Dedica la mattina a Erice se non l’hai vista il giorno prima. Il Castello di Venere, riaperto da poco, domina il mare da una rupe vertiginosa. Intorno, il borgo offre silenzio, cortili di pietra e botteghe di dolci tipici: il ritmo qui rallenta naturalmente.
Poi scendi verso la costa per esplorare la natura della Sicilia occidentale. La Riserva dello Zingaro è una delle più belle dell’isola: sette chilometri di sentiero costiero, calette trasparenti e profumo di rosmarino selvatico. L’accesso è regolato e in estate può essere chiuso per rischio incendi, quindi verifica sempre lo stato dei sentieri. Porta acqua e scarpe adatte: nonostante la fatica, le viste ripagano ogni passo.
Se preferisci qualcosa di più breve, la Riserva di Monte Cofano è un’alternativa perfetta: meno affollata, ma con panorami spettacolari sul golfo di Bonagia.
La giornata si chiude a San Vito Lo Capo, con il suo mare turchese e l’atmosfera rilassata. È il posto ideale per un bagno rigenerante o una passeggiata al tramonto. In estate il centro è ZTL: controlla orari e parcheggi prima di arrivare per evitare sorprese.
Giorno 3 – Isole Egadi o entroterra autentico
L’ultima giornata ti permette di scegliere fra due anime della provincia: il mare delle Egadi o la Sicilia dell’interno.
Variante mare – Favignana e le Egadi
Dal porto di Trapani partono ogni giorno gli aliscafi per Favignana. L’isola si gira facilmente in bici: il mare di Cala Rossa e Bue Marino ha sfumature turchesi incredibili, mentre l’Ex Stabilimento Florio racconta la storia delle tonnare.
Chi si muove in barca deve conoscere le regole dell’Area Marina Protetta Egadi, che prevede aree a numero limitato e restrizioni di ancoraggio. In caso di vento forte le corse possono subire modifiche, quindi meglio partire informati.
Variante cultura – Segesta, Salemi e Gibellina
Se il mare non collabora, l’entroterra regala emozioni diverse. A Segesta, il tempio dorico e il teatro incastonati tra le colline offrono un paesaggio maestoso. Poco distante, Salemi ospita il Museo della Mafia, un percorso originale sulla storia recente dell’isola.
Il viaggio può concludersi a Gibellina, davanti al Grande Cretto di Burri: un’enorme opera di land art che copre le rovine del vecchio paese distrutto dal terremoto. Camminare tra i suoi blocchi bianchi è un’esperienza di silenzio e memoria che resta impressa.
Consigli pratici per organizzare il viaggio
Per muoverti con libertà, l’auto a noleggio è quasi indispensabile: i trasporti pubblici esistono ma non sempre coincidono con i tempi di un weekend.
L’aeroporto Trapani–Birgi è lo scalo più comodo; in alternativa puoi volare su Palermo–Punta Raisi e raggiungere Trapani in bus. I treni regionali collegano le due città ma con tempi più lunghi. Per aggiungere anche il relax alla tua esperienza, Parco degli Aromi, hotel a Valderice (provincia di Trapani), può essere la soluzione che fa per te.
I mesi migliori per visitare la zona sono maggio–giugno e settembre–ottobre, quando il clima è ideale e l’affluenza più bassa. In estate fa caldo e le riserve possono chiudere per sicurezza; in inverno, invece, il vento può rendere meno agevoli le escursioni alle isole.
Se hai un giorno in più, aggiungi una deviazione a Mozia, la piccola isola fenicia nello Stagnone di Marsala, raggiungibile in barca, o a Selinunte, con i suoi templi affacciati sul mare: due luoghi che sintetizzano l’anima antica della Sicilia occidentale.
Prima di partire
La funivia di Erice può sospendere il servizio con vento forte.
Le riserve naturali (Zingaro e Cofano) possono chiudere per rischio incendi.
Gli aliscafi per le Egadi sono soggetti alle condizioni meteo.
Nell’AMP Egadi alcune cale hanno accessi limitati.
A San Vito Lo Capo, in estate, è attiva una ZTL con pass obbligatorio.
Conclusione
In tre giorni potrai conoscere l’essenza della Sicilia occidentale: Trapani e i suoi tramonti, Erice che profuma di mandorla, la natura dello Zingaro, il mare di Favignana o il silenzio del Cretto di Burri.
Un viaggio breve ma intenso, dove ogni tappa racconta un volto diverso dell’isola: il mare, la pietra e la luce che li unisce.
